Azione e reazione, sfogo, impulso e controllo.
L’azione per la creazione.
Il carboncino e’ ombra, e’ luce, e’ cenere. Soffiare e vedere cosa resta. Il colore e’ linfa e sangue. La spatola e’ il mezzo per la sfida, intima battaglia. Ferisce e accarezza.
L’immagine come riflesso di uno specchio che ha visto mille volti e racconta tutte le loro storie o una sola storia…
Nel 2004 ho la mia prima valigetta di colori ad olio e mi diverto a comporre forme astratte, provo a rappresentare emozioni, momenti e simboli, inizio un percorso volto a scoprire il valore di un colore e di un’immagine. Dopo corsi di pittura e studi storico-artistici decido di soffermare la mia indagine all’osservazione del corpo: indagine che condivido con altri pittori e amici che mi permettono un continuo e crescente scambio di idee.
I materiali e gli strumenti che prediligo sono il carboncino, il colore acrilico e la spatola; tutti elementi che coinvolgono in modo diretto le mie mani e le sporcano.
Il corpo riesce al momento a trasmettermi quell’energia che si puo’ cogliere sia in cio’ che viene mostrato dal modello sia in cio’ che e’ celato e resta solo immaginabile. E’ come un viaggio al centro della terra, la superficie e’ cosi’ interessante da invogliarti a capirne il suo interno, il suo funzionamento, il suo inconscio. Le espressioni e le forme di ogni corpo conducono al proprio “centro della terra”, quindi scavo. Provo con i miei occhi, con le mie linee, i miei volumi, le mie impronte a tirare fuori cio’ che vivo e vedo durante quel “viaggio”.
Cogli allora come di riflesso anche le tue pieghe della pelle, le tue mani, i tuoi sorrisi, la tua nostalgia, il centro della tua terra, di te stesso. Il corpo e’ attraente come la natura di cui fa parte forte, debole, stupenda e angosciante. Continuo la mia ricerca.