Partecipazione alla mostra EXPEAUSITION organizzata da Paratissima
Magazzini Romagnoli, Bologna
Le rughe sono il segno del nostro vissuto, di quanto abbiamo riso e di quanto abbiamo pianto, di quanto ci siamo piegati, allungati, incurvati, nascosti tra le braccia. Il bianco e il nero, come somma e sottrazione di colori, rappresentano qualsiasi pelle. Volti irriconoscibili o inesistenti che cercano identita’: mi rivedo e sento tra le pieghe della pelle tante storie o solo la mia storia. Attimi rubati, fissati su carta perche’ quei segni cambieranno. All’inizio e’ uno strato di carboncino, poi uno strato di acrilico… ad abbellire, ad imbruttire, a sottolineare, a levigare. La spatola marchia i segni della pelle in modo indelebile. Le opere verticali appaiono come alberi, l’una con cosce solide come fossero radici, l’altra con un braccio che si innalza verso il cielo proprio come fosse un ramo. Cosi’ come Dafne loro subiranno una trasformazione e forse cambieranno “pelle”. La pelle come involucro banale e unico.
